Un campetto di Basket, in un’area da riqualificare, secondo un progetto dell’Amministrazione Comunale, che prevede invece la realizzazione di uno spazio verde e delle panchine,oltre che parcheggi. Succede in via Risorgimento, nel quartiere S. Maria di Catanzaro. Il campetto, però, ha ospitato generazioni di sportivi ed ha assunto un valore anche affettivo per i residenti, o almeno per una parte di questi.
Per difenderlo, è stato formato un “Comitato” che sta promuovendo una raccolta firme a sostegno della piccola struttura sportiva.
In realtà, l’avvenimento s’inerisce in un contesto più ampio del rapporto centro-periferie, comune a molte città, e che ha i suoi effetti anche nel capoluogo di regione.
La nostra WebChat con Rosario Bressi, componente del “Comitato a difesa del campetto”.
PER SEGUIRLA: http://youtu.be/s18qTSvpKZE
Pubblichiamo altresì, il contenuto di una lettera aperta inviata alla stampa dallo stesso Rosario Bressi:
In una domenica di pioggia, di mattina, ho riscoperto il sapore dell’orgoglio santamarioto. L’orgoglio di essere utile in una piccola battaglia di civiltà e di diritti. Sono rimasto con i ragazzi del Comitato a difesa del Campetto di Via Risorgimento nutrendomi del loro entusiasmo e della loro passione. Ho imparato molto e a loro devo un ringraziamento particolare, così come dovrebbero fare i santamarioti tutti.
La loro battaglia, che è anche la mia, non credo possa essere vista semplicemente come la difesa di uno spazio di aggregazione, credo, invece, che la grande partecipazione alla raccolta firme che si è manifestata anche sotto la pioggia sia un messaggio dirompente. Un messaggio forte lanciato all’intera periferia catanzarese, ai tanti cittadini che non si vogliono rassegnare al declino sociale e culturale di una città e dei suoi quartieri. Non credo possa sfuggire, infatti, come l’aver sollevato un problema di natura urbanistica sia finito per porre domande e avanzare riflessioni sulle periferie e sul loro degrado socio-culturale. Piccoli scampoli di partecipazione civica che, se cadenzati, possono aprire un fronte di discussione con l’intero corpo sociale della Città.
Un fronte da aprire dal basso e con protagonisti i cittadini e non già i professoroni che, a guardar bene, sono sempre i soliti da decenni e che, con la complicità della politica catanzarese tutta, non mi pare abbiano influenzato, se non in peggio, la quotidianità dei catanzaresi e la loro proiezione futura. Ecco perché continuerò a sostenere con forza e determinazione il Comitato per il Campetto di Santa Maria, senza pregiudizi ideologici e politici, perché le battaglie civiche non possono e non devono avere un determinato colore politico, ma devono servire per creare il presupposto allo schierarsi politicamente non strumentalizzando il disagio e le aspettative di nessuno. Nelle battaglie civiche, credo, non serve rivendicare, serve l’impegno. L’impegno di lasciare a casa moglie e figli e dedicare la domenica mattina ad una causa che riguarda direttamente i propri figli. Perché lo sport, il diritto allo sport, riguarda i nostri figli e non importa se il proprio papà sia un dirigente del Pd o sia un consigliere comunale del centrodestra. Il diritto alla pratica sportiva è per tutti. Il diritto alla pratica sportiva è un investimento ad alto contenuto sociale. Il diritto alla pratica sportiva nei quartieri periferici della città non è solo sport, è aggregazione, socialità e prevenzione del disagio sociale.
Con orgoglio “periferico”.
Rosario Bressi (santamarioto)
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