Una nuova legge regionale ( 26 luglio 2012, n. 33) sul Volontariato, presentata nei giorni scorsi alla stampa.Abbiamo chiesto un parere sulla normativa a Pietro Caroleo, vicepresidente vicario CSV ( Centro Servizi al Volontariato) di Catanzaro, che raggruppa oltre cento associazioni. Tutto questo mentre si è appena conclusa la Conferenza Nazionale di Settore, svoltasi a L’Aquila.
D.: Qual è il suo giudizio sulla nuova legge regionale per il Volontariato?
P.C.: E’ una legge che spinge il Volontariato a darsi delle forme di organizzazione: un fatto,questo,che valutiamo positivamente sia come CSV di Catanzaro, che come Coordinamento Regionale dello stesso Centro Servizi al Volontariato.
D.: Quali sono le innovazioni rispetto al passato?
P.C.: La legge tende innanzitutto a regolarizzare quella parte del Volontariato che avverte la necessità di una rappresentanza Istituzionale. Ci sono naturalmente parti del Settore che amano forme molto più operative, meno rappresentative e anche più pulviscolari. E’ un dibattito aperto all’interno del Volontariato, anche a livello nazionale, quello che prevede un passaggio da forme organizzative pulviscolari a vere e proprie reti ed a forme organizzative più consolidate: la legge regionale sul Volontariato va in questa direzione. Naturalmente il testo non è quello del Volontariato, è nato da una mediazione con le istituzioni. Non è il testo che avremmo voluto .Per capirci, l’elemento caratterizzante del Settore è il dono, la gratuità. Speravamo che nella legge ci fosse una demarcazione netta a tra il Volontariato come dono e la partecipazione, ad esempio, gare d’appalto. Per una serie di motivi, legati anche alla normativa comunitaria vigente, questo non è stato possibile. Dunque la legge è sicuramente migliorabile, ma costituisce comunque un riferimento importante per tutto il settore.
D.: Il dono, diceva. Ci può spiegare?
P.C. : Il dono nel senso della gratuità. La prestazione di un volontario deve essere assolutamente gratuita: se ci sono dei costi vivi e documentabili si possono anche rendicontare, ma fuori dalla logica dei rimborsi forfettari o quant’altro, che possono nascondere, nelle pieghe del Volontariato, forme di lavoro nero. In questa logica del dono e della gratuità, coerenza avrebbe voluto la limitazione nella partecipazione alle gare d’appalto, che sono percorsi tipici di un’impresa, anche se magari opera nel sociale: ma non è Volontariato. Avremmo voluto che nella legge fossero contemplate queste giuste differenzazioni .
D.: Un punto importante della legge è l’istituzione della Consulta..
P.C.: Noi facciamo parte del Terzo Settore, all’interno del quale ci sono una serie di figure, ad esempio le cooperative sociali, etc. A livello nazionale siamo nel Forum del Terzo Settore come Consulta del Volontariato. In Calabria più volte abbiamo cercato di darci questa forma di organizzazione, senza riuscire a farlo. In qualche modo la legge ci porta a questo processo ed a riflettere, oltr che a porre questa esigenza in un modo non più eludibile.
D.: Una Conferenza Nazionale che si è appena chiusa nella città- imbolo, colpita duramente dal terremoto: L’Aquila. Una legge regionale recentissima : c’è una nuova attenzione al Volontariato oggi?
P.C.: Sicuramente a L’Aquila abbiamo ribadito che non siamo i soggetti chiamati a sostituire l’azione dello Stato centrale venuta meno con i tagli del Welfare. Noi abbiamo un ruolo di frontiera, individuiamo un problema e cerchiamo di affrontarlo . Ma non siamo il braccio compassionevole chiamato a rimediare alla mancanza di politiche sociali e alla mancata tutela dei cittadini, sotto il profilo dei diritti. Bisogna uscire da questa crisi rimettendo al centro dell’attenzione l’uomo e le sue peculiarità. Bisogna delimitare i confini di un capitale finanziario che ormai è diventato troppo invadente e devastante, come la crisi stessa ha dimostrato. Si esce da questo stato di difficoltà, senza sacrificare nessuno, riflettendo sul rilancio del Welfare State. Noi siamo disponibili a fare la nostra parte, senza che però nessuno pensi di usarci come rimedio ai tagli allo Stato Sociale, che sono sempre più numerosi nelle nostre amministrazioni…
Alfonso Scalzo
Foto: Pietro Caroleo, nell’immagine è il penultimo da destra
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