Non si ferma l’attività del Gruppo Escursioni Ecologiche “’nchiana Jones” del Comitato Territoriale Uisp di Catanzaro.
Infatti, dopo la riuscita dell’iniziativa ai Piani di Moggio del Comune di Sorbo San Basile, servita anche per dire no alla costruzione della centrale a biomassa, il prossimo fine settimana (2-3 febbraio) vedrà gli “uispini” impegnati sui sentieri e le montagne a ridosso del Lago Ampollino in Sila.
Oltre al percorso che si svilupperà tra Villaggio Palumbo, Località Caprara, Villaggio Baffa e Trepidò, vi sarà l’escursione sul Monte Zingomarro (m. 1506). Si tenterà, infatti neve permettendo, di raggiungere la vetta del monte, che posto sul limite orientale della valle del Lago Ampollino, è uno straordinario balcone naturale sui contrafforti montuosi che dalla Sila Grande scendono verso la costa Ionica. Già dal crinale si possono osservare il Lago Ampollino al centro, il gruppo del Monte Nero a destra, e la dorsale del Monte Scorciavuoi poco a sinistra. Sulla cima del Monte Zingomarro il panorama si apre a 360°, abbracciando tutta la Sila Greca (con in primo piano la Val di Neto e San Giovanni in Fiore) a nord; la Sila Piccola a sud; il litorale Jonico con il mare ad est. L’iniziativa vuole sicuramente valorizzare quanto la Sila offre con i suoi laghi artificiali, ma anche avviare una riflessione sullo sperpero di denaro pubblico che si è avuto grazie ad altre dighe mai completate o abbandonate. Infatti, oltre al Cecita,l’Arvo, l’Ampollino, l’Ariamacina, il Passante e il Savuto, esiste il Lago Votturino, nei pressi di Silavana Mansio, oggi completamente asciutto a causa di una crepa sulla diga; mentre nel comune di San Giovanni in Fiore esiste la diga di Re Sole, che dovrebbe sfruttare le acque del fiume Neto. Tale opera costata negli anni ottanta trenta miliardi di lire non è stata presa in consegna dall’ARSSA e fatta funzionare. Prossima a Catanzaro è infine la diga sul Melito. L’opera programmata nel 1978 e finanziata con 260 milioni di euro, è incompleta in quanto i lavori sono stati interrotti per problemi legati alla progettazione della stessa.
Ma le Camminate proposte dall’Uisp hanno soprattutto delle motivazioni legate alla salute delle persone.
“La sedentarietà è determinante nello sviluppo di: malattie cardiovascolari, diabete mellito, obesità e sindrome metabolica, depressione, osteoporosi, cancro del colon, della prostata ,della mammella e del pancreas”, riferisce Riccardo Elia, dell’ U.I.S.P di Catanzaro, ” l’esercizio fisico invece, è un ‘farmaco’ che opportunamente somministrato previene le malattie croniche da inattività e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia alle singole persone, sia al Sistema sanitario riducendo le ospedalizzazioni e l’uso dei farmaci. A prevenire e curare le malattie da sedentarietà troviamo tutte le attività fisiche che sono in grado di ‘allenare’ l’apparato cardiocircolatorio e di aumentare la spesa energetica”.
“Tra le molte attività motorie che rispondono a questi due requisiti quella più accessibile, facile da eseguire, non costosa e praticabile tutto l’anno, è il camminare”, ribadisce Elia, “camminare infatti è l’attività fisica ideale in quanto non richiede attrezzature o abbigliamento particolare, può essere praticata da tutti, non fa perdere tempo nei preparativi, si pratica all’aperto e con qualsiasi tempo, non sovraccarica la colonna vertebrale e le articolazioni degli arti inferiori. Inoltre, ottiene il doppio effetto di allenare il cuore e far consumare prevalentemente i grassi di deposito.Infine, elemento non trascurabile, camminare apporta benefici anche al sistema nervoso procurando un rilassamento che giova a ristabilire l’equilibrio compromesso dai ritmi frenetici della vita quotidiana”.
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